Il suono di una campana tibetana richiama l’attenzione dei piccoli spettatori e dei loro genitori. Due fogli di carta bianca svolazzano tra le mani di due bianche figure. Sarà il rumore della carta a far muovere in un nuovo spazio, bianco e nero. Una volta entrati, tutti si siedono a terra e comincia la lettura di un grande libro quadrato fatto di pagine bianche, bucate, segnate, piegate. Il racconto non ha parole: è fatto di carta, di danza, di suoni. Dopo la scoperta delle sorprese che la carta svela, dalle pagine nascerà una nuova creatura per consegnare il gioco ai bambini e ai loro genitori. Corpo lib(e)ro è un evento teatrale partecipativo per otto coppie di bambini e genitori alla volta. Lo spettacolo lavora sulla relazione genitore-figlio attraverso il libro. Si parte dalle pagine di un libro, anzi da prima, da un prelibro, come l’avrebbe chiamato Munari. Pagine a pezzi o pezzi di pagina, a cui i corpi, piccoli o cresciuti che siano, reagiscono: stimolando azioni, reazioni e sensazioni.
“Quando mi è stato chiesto di lavorare nell’ambito del festival di letteratura per ragazzi Tuttestorie per creare una nuova azione performativa per bambini dagli 0 ai 3 anni e i loro genitori, ho naturalmente pensato al libro".
I libri per la primissima infanzia sono oggetti potenti per aprire e mantenere viva una relazione creativa tra grandi e piccoli. Se infatti il ruolo educativo dell’adulto come mediatore del libro è stato spesso analizzato, ancora troppo poco si enfatizza la capacità del libro di fungere da strumento liberatorio che apre ad un nuovo tipo di comunicazione tra bambini e adulti, che sposta il piano dal quotidiano all’extra-quotidiano, che apre le porte dell’immaginazione e mette entrambi su uno stesso piano, in relazione alla stessa pagina. Il libro per la prima infanzia riporta noi adulti al punto di partenza dove tutto è da scoprire, inventare, nominare e agire. Ci permette inoltre di essere testimoni vigili del modo di stare dei piccoli, degli sguardi e dei movimenti, a volte piccolissimi, che spesso non siamo in grado di registrare come parte fondamentale per il loro sviluppo motorio cognitivo e affettivo. Di solito per gli spettacoli rivolti alla prima infanzia il mio punto di partenza è l’indagine sulla materia: il sale grosso, la terra, le piume, l’acqua, il buio e la luce. C’è qualcosa di originario nel modo in cui i bambini si relazionano con questi materiali. È il desiderio di scoprire che li muove, per questo chiamo le materie “originarie”, quasi fossero un punto di partenza di conoscenza. Il libro è un elemento più complesso e stratificato. C’è il materiale con cui è costruito che sia la carta, il cartone o la stoffa. Ci sono le forme e le figure sulle pagine, i colori, a volte le parole. Poi le fustellature, le finestrelle, gli inserti. La rilegatura è ciò che dà forma al libro e allo spazio che gli sta attorno. Ogni elemento aggiunge possibilità esplorative infinite. Ho sentito il bisogno di partire a lavorare pensando ad una forma modulare: si parte quindi con la carta delle pagine di un libro, pagine quadrate, bianche o nere. Proviamo a forare le pagine, ad aggiungere un filo rosso e del cartoncino. Dal gioco di scoperta sensoriale arriviamo al gioco simbolico: la nascita di una creatura di carta arriva spontanea. Sarà lo spirito del libro? "Corpo lib(e)ro lavora perché si alimenti quel ponte immaginifico tra bambino e adulto che sia una nuova possibilità relazionale da scoprire, che stimola la creatività e l’immaginario di piccoli e grandi insieme.”
Anna Fascendini, regista.
da un'idea di: Anna Fascendini di ScarlattineTeatro/Campsirago Residenza
Con: Monica Serra, Marta Pala, Parwhene Jennifer Frei, Giulia Vacca
la figura di carta e i costumi sono di Donatella Pau
regia di Anna Fascendini
una produzione di Teatro Instabile, Is Mascareddas, Campsirago Residenza
con il sostegno di Festival Tuttestorie, Sardegna Teatro, Autunno Danza
Evento teatrale partecipativo per bambini piccoli e genitori insieme |
Fascia d'età: da 0 a 5 anni |
Durata: 45' |
Cartolina |
Foto di scena |