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LA FABBRICA DEI BACI

Eleonora 

 

Pennino vive a Semprefreddo, un paese – potete immaginare – dove fa talmente freddo che per mangiare i ghiaccioli bisogna prima metterli nel microonde. E dove
soprattutto si comperano i baci!
Comprare baci? Non si potrebbero semplicemente dare? eh no, perché a Semprefreddo hanno dimenticato da tempo come si dimostra l’amore…. e così la gente li compera al supermercato, chiusi nelle loro scintillanti scatoline. Ce ne sono di tutti i tipi e per ogni occasione: baci della buonanotte, baci per la mamma, baci tenerotti... E ogni giorno per legge bisogna festeggiare qualcosa, così il consumo dei baci aumenta e i guadagni della fabbrica volano alle stelle.
E così Pennino deve risolvere un problema: ha dimenticato che il giorno dopo è la Festa della Mamma e non ha comprato neanche un piccolo bacio da regalarle. E ora che i negozi sono chiusi, a Pennino non resta che entrare nella spaventosa fabbrica di Baci e rubarne un bel po' per la sua mamma.
Ma l’avventura lo porterà di fronte al grande mistero della città: come funziona davvero quella fabbrica? Quale progetto ha il suo temibile proprietario? E dov’è finito il papà di Pennino? Il lieto fine, come in ogni favola che si rispetti, è assicurato, ma non prima di aver esaurito una girandola di avventure che si susseguiranno fino alla grande scoperta finale, la più bella e inaspettata di tutte.
Uno spettacolo tra musica e parola che condurrà il giovane pubblico, ma anche quello adulto, in un'avventura particolare che farà emozionare e farà riflettere e pensare sul mondo in cui viviamo e sulla necessità di riconquistare quelle emozioni semplici che a volte sono difficili da esternare.


Note di Regia
“Quando mi è stata proposta la regia di “La fabbrica dei baci” ho accettato subito. Dopo aver letto il testo si sentiva chiaramente che la storia aveva una struttura forte, ben costruita, che offriva un appoggio sicuro alla realizzazione dello spettacolo. Con Andrea abbiamo affrontato un pezzo alla volta, abbiamo trattato la storia come una sinfonia, abbiamo individuato tutti i movimenti drammaturgici e i relativi ritmi. Ci siamo occupati dei crescendo, degli adagi, dei forte e fortissimo. Abbiamo dato in questo modo allo spettacolo un andamento ritmico che induce nello spettatore una grande attenzione. Lo spettacolo come le migliori fiabe è pieno di azione e di
personaggi buffi e coraggiosi.
Sui personaggi è stato fatto un lavoro specifico. Siamo andati a cercare una sensazione o un’azione interiore che ci permettesse di trasformare il corpo dell’attore senza cadere nella macchietta. L’attore non lavora per fare un personaggio, ma cerca di fartelo immaginare. Tutto lo spettacolo è costruito cercando di far immaginare al pubblico ciò che è successo, come se fosse un film. Un film di parole. Parole che si vedono, questa è la mia cifra, la mia ricerca. Usare le parole per creare un film che poi prende forma come per magia nella testa degli spettatori. Ed è fatto con le loro immagini e per questo è capace di emozionarli.”
Roberto Anglisani

 

liberamente tratto dal libro “Pennino Finnegan e la fabbrica dei Baci” di Nicola Brunialti

Di Nicola Brunialti

Con: Andrea Gosetti, Massimo Testa (Organetto), Sarah Leo (Violino)

Regia di Roberto Anglisani e Andrea Gosetti

Una produzione Intrecci Teatrali - Cooperativa Il Sorriso

 

Durata 50'

Fascia d'età dai 5 anni

CAPPUCCETTO RAP

Eleonora 

Il racconto di Cappuccetto Rosso è conosciuto in due versioni diverse e in qualche modo opposte, quella di Perrault e quella più recente e ottimista dei fratelli Grimm. Mentre il lupo di Perrault può digerire indisturbato l’abbondante pasto, la versione dei Grimm termina con il lieto fine grazie all’intervento di un provvidenziale cacciatore. Tuttavia il racconto esisteva già prima di Perrault ed ha continuato ad essere trasmesso oralmente in versioni autonome o mescolando in modi diversi versioni orali e versioni scritte. L’autore dello spettacolo attinge dalle due versioni ma solo come spunto per un gioco di “Teatro nel Teatro”.
I protagonisti sono tre fratelli. Silvana, la sorella maggiore, ha una vera passione per il teatro che la porta a riempire la sua camera di vecchi abiti e oggetti di scena. Bruno invece è amante della musica specialmente del genere Rap e invade la camera della sorella con un microfono e tanto rumore; Maurizio infine nutre una grande passione per danza e non perde occasione per cimentarsi in scatenati balli. Silvana è fuori casa e la lettera che tanto aspetta da Roma per un invito a rappresentare la fiaba di Cappuccetto Rosso all’interno di un prestigioso concorso, arriva proprio durante la sua assenza. Maurizio e Bruno allora si divertono ad interpretare i personaggi di Cappuccetto Rosso.
Le “intemperanze” rap di Bruno ben si sposano con le danze di Maurizio e cosi, ancora una volta, la fiaba verrà rappresentata e avrà il suo lieto fine… rap, naturalmente.

 

Di Aldo Sicurella

Con: Stefano Corda e Jan Maccioni

Luci Claudio Cau

Regia Aldo Sicurella

Una produzione Teatro Instabile

 

Durata 50'

Fascia d'età dai 3 anni